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Milano : Marcos y Marcos, 2022
Abstract: Ci sono domande che Daniel non può fare ad Aida, tasti che non può toccare: provocano liti, musi e silenzi. Lui vorrebbe sapere di più del passato di lei; delle origini iraniane; della cultura; della famiglia. Quando parte per terminare il servizio civile, finalmente Aida si apre, scrivendo. Racconta una vita iniziata in un campo profughi in Iran, una famiglia spaccata fra due civiltà. Un babbo teologo conservatore, che non riesce a metter radici in Svizzera, e decide di tornare alle origini, in Iraq. Ma ciò che è Patria per i genitori, per lei e sua sorella è un luogo impossibile. E decide di fuggire, di tornarsene in Svizzera con lei. Un libro pieno di poesia, nostalgia, speranza, la distanza fra due culture, il desiderio di cucitura e di confronto.
4 ottobre 2022 alle 19:25
Un romanzo che è una testimonianza di come si vive in esilio, per Aida e sua sorella è un'opportunità di trovare una strada per il proprio futuro, ma per i loro genitori è un dolore che pensano di colmare solo ritornando in patria. Sullo sfondo le vicende irachene, le conseguenze della "democrazia " americana, una Bagjhdad devastata..
Aspettative, sogni, disillusioni e tanti bellissimi proverbi e modi di dire attraversano questo bellissimo libro.
Si impara sempre dalle storie di emigrazione
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