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Milano : Frassinelli, 2019
Abstract: È il 1939 nella Germania nazista. Tutto il Paese è col fiato sospeso. La Morte non ha mai avuto tanto da fare, ed è solo l'inizio. Il giorno del funerale del suo fratellino, Liesel Meminger raccoglie un oggetto seminascosto nella neve, qualcosa di sconosciuto e confortante al tempo stesso, un libriccino abbandonato lì, forse, o dimenticato dai custodi del minuscolo cimitero. Liesel non ci pensa due volte, le pare un segno, la prova tangibile di un ricordo per il futuro: lo ruba e lo porta con sé. Così comincia la storia di una piccola ladra, la storia d'amore di Liesel con i libri e con le parole, che per lei diventano un talismano contro l'orrore che la circonda. Grazie al padre adottivo impara a leggere e ben presto si fa più esperta e temeraria: prima strappa i libri ai roghi nazisti perché "ai tedeschi piaceva bruciare cose. Negozi, sinagoghe, case e libri", poi li sottrae dalla biblioteca della moglie del sindaco, e interviene tutte le volte che ce n'è uno in pericolo. Lei li salva, come farebbe con qualsiasi creatura. Ma i tempi si fanno sempre più difficili. Quando la famiglia putativa di Liesel nasconde un ebreo in cantina, il mondo della ragazzina all'improvviso diventa più piccolo. E, al contempo, più vasto. Raccontato dalla Morte - curiosa, amabile, partecipe, chiacchierona - "Storia di una ladra di libri" è un romanzo sul potere delle parole e sulla capacità dei libri di nutrire lo spirito.
10 febbraio 2023 alle 22:06
Liesel Meminger ha solo dieci anni quando la madre e il fratellino muoiono davanti ai suoi occhi: è l'inizio di questa storia, quando dopo aver rubato un libro abbandonato si trasferisce nella Himmelstrasse assieme a Rosa e Hans, che diventano ben presto le persone più importanti della sua vita. Attorno a lei infuria la guerra, intrisa di odio e violenza, e quando i suoi genitori accolgono un ebreo in cantina, il suo mondo crolla per la seconda volta.
Guerra, nazismo e odio razziale, ma anche amicizia, famiglia e passioni: sono questi i temi che ritroviamo tra le pagine di questo libro, in cui l'autore si sofferma su ciascuno di essi con una penna dalle sfumature a volte lugubri e drammatiche, altre persino ironiche o dolci. Man mano che le dieci parti in cui è suddiviso scorrono, non solo conosciamo Liesel, ma riusciamo a vedere un quadro dettagliato del periodo storico, caratterizzato da tensioni, battaglie e violenze, ma soprattutto, odio ingiustificato. Quello che emerge dai disegni di Max, dagli sguardi di Mamma e Papà, dalle parole di Rudy, dai volti stravolti degli ebrei, dalle lacrime calde di Liesel.
Tra le pagine si alternano non solo narrazioni intense, emozionanti e delicate, ma anche stralci di pensieri, poesie e persino disegni, al punto in cui il lettore arriva a domandarsi chi sia il narratore della storia, che si scopre presto non essere la piccola protagonista, ma qualcuno di ben più inquietante.
Storia di una ladra di libri può sembrare un mattone, ma è un libro capace di trascinare in breve tempo sino all'ultima di quelle cinquecentosessanta pagine, lasciando il cuore spezzato, tante domande tra le labbra e le gote bagnate di pianto. Ho amato Rudy e il suo desiderio di sfiorare le labbra di Liesel, Hans con i suoi occhi argentati e la fisarmonica come seconda anima, l'affettuosa Rosa dalla faccia di cartone, e Max, con i suoi disegni e le sue battaglie con il Fuhrer.
È un libro da non perdersi, che non può che confermare la propria fama, e che ognuno dovrebbe leggere almeno una volta nella vita. Capace di congelare il respiro, di lasciare un vuoto dentro.
Voto: 5/5 ⭐
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