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Se i gatti scomparissero dal mondo
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Kawamura, Genki

Se i gatti scomparissero dal mondo

Torino : Einaudi, 2019

Abstract: Di lavoro fa il postino, mette in comunicazione le persone consegnando ogni giorno decine di lettere, ma il protagonista della nostra storia non ha nessuno con cui comunicare. La sua unica compagnia è un gatto, Cavolo, con cui divide un piccolo appartamento. I giorni passano pigri e tutti uguali, fin quando quello che sembrava un fastidioso mal di testa si trasforma nell'annuncio di una malattia incurabile. Che fare nella settimana che gli resta da vivere? Riesce a stento a compilare la lista delle dieci cose da provare prima di morire... Non resta nulla da fare, se non disperarsi: ma ecco che ci mette lo zampino il Diavolo in persona. E come ogni diavolo che si rispetti, anche quello della nostra storia propone un patto, anzi un vero affare. Un giorno di più di vita in cambio di qualcosa. Solo che la cosa che il Diavolo sceglierà scomparirà dal mondo. Rinunciare ai telefonini, ai film, agli orologi? Ma certo, in fondo si può fare a meno di tutto, soprattutto per ventiquattr'ore in più di vita. Se non fosse che per ogni oggetto c'è un ricordo. E che ogni concessione al Diavolo implica un distacco doloroso e cambia il corso della vita del protagonista e dei suoi cari. Soprattutto quando il Diavolo chiederà di far scomparire dalla faccia della terra loro, i nostri amati gatti. Kawamura Genki ci costringe a pensare a quello che davvero è importante: alle persone che abbiamo accanto, a quello che lasceremo, al mondo che costruiamo intorno a noi

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Cosa sei disposto a dare per un giorno di vita in più? È ciò che si chiede il nostro protagonista, un postino solitario al quale viene annunciata una malattia incurabile. Inizia così il suo esodo lungo una settimana, durante la quale fa un patto con il Diavolo, decidendo di far scomparire ogni giorno qualcosa dal mondo in cambio di ulteriore tempo. Un tenero racconto che ci ricorda quali sono le cose davvero importanti.

Questo libro è stato una vera coccola: con uno stile delicato e onirico, lo scrittore ci regala una fiaba moderna di un uomo qualunque, senza nome, in cui ognuno può rispecchiarsi, con le sue fragilità, i suoi rimpianti e il suo incredibile attaccamento alla vita. Una scrittura che ricorda vagamente la penna di Banana Yoshimoto, ricca di immagini ma al contempo leggera e scorrevole. La narrazione segue il corso di una settimana, durante la quale il protagonista non solo dovrà rinunciare a qualcosa e compiere grandi scelte, ma anche ritrovare e dire addio ai suoi più grandi affetti.

Leggendo alcune recensioni, mi sono resa conto che i lettori di questa storia sono diametralmente divisi tra due opinioni: chi l'ha amata, e chi l'ha trovata banale e superficiale. Io l'ho gustata con piacere, mi ha colpita nonostante la sua semplicità e mi ha regalato non poche riflessioni. Se siete indecisi se leggerlo o meno, vi consiglio di iniziarlo: è sicuramente una lettura leggera perfetta per una giornata, un romanzo onirico caratterizzato dalla raffinata scrittura giapponese, e un promemoria che ci ricorda di vivere ogni attimo appieno, apprezzando anche la più semplice quotidianità e circondandoci di chi ci fa stare bene.

Per quanto mi è piaciuto, non posso che dargli pieni voti: un libro che mi è rimasto nel cuore e che certamente non mancherò di rileggere, senza perdermi qualche altra perla dello stesso autore.

"Hai compreso chi sono le persone più importanti per te e afferrato il valore di tutte le cose che ritieni preziose e insostituibili."

5/5 ⭐

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