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Il segreto del bosco vecchio
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Buzzati, Dino

Il segreto del bosco vecchio

Milano : A. Mondadori, 1993

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Utente 26700
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“È noto che il colonnello Sebastiano Procolo venne a stabilirsi in Valle di Fondo nella primavera del 1925. Lo zio Antonio Morro, morendo, gli aveva lasciato parte di una grandissima tenuta boschiva a dieci chilometri dal paese. L’altra parte, molto più grande, era stata assegnata al figlio di un fratello morto dell’ufficiale: a Benvenuto Procolo, un ragazzo di dodici anni, orfano anche di madre, che viveva in un collegio privato non lontano da Fondo. Tutore di Benvenuto fino allora era stato il prozio Morro. La cura del ragazzo rimase in seguito affidata al colonnello”.
Questo l’incipit dell’opera Il segreto del Bosco Vecchio: poche righe nelle quali l’autore ci presenta i due protagonisti “umani” (Sebastiano e Benvenuto), che nello sviluppo dell’intreccio si vedranno interagire con molti altri personaggi, personificazioni di elementi della natura. Sebastiano Procolo si imbatte infatti dapprima nei “geni”, vere “anime” dei grandi abeti, che si infittiscono nel Bosco Vecchio. Uno di loro, di nome Bernardi, intreccia con il colonnello, in diverse occasioni, un fitto dialogo, che si fa drammatico quando Sebastiano decide di abbattere un grosso abete chiamato dai geni Sallustio.
Altro personaggio fantastico della vicenda è il vento Matteo. Liberato dall’anziano Procolo, che gli consente di uscire da una grotta nella quale era stato tenuto prigioniero per circa vent’anni, Matteo serba al colonnello sincera gratitudine, tanto da promettergli che eseguirà ogni suo ordine; si ritrova però indebolito, tanto da dover soccombere al rivale vento Evaristo, che lo sfida a una sorta di duello, per chi debba avere la supremazia nella vallata. Nella insolita vicenda narrata, compaiono poi ad interagire con i personaggi “umani” anche bruchi mangiatori di foglie, che vengono attaccati e vinti da una schiera di “igneumoni,” gufi che giudicano le azioni del colonnello, due gazze che si avvicendano nel ruolo di sentinelle e informatori, sempre al servizio di Sebastiano.
La narrazione ha un primo punto di svolta quando zio e nipote si ritrovano entrambi, ma in luoghi diversi, smarriti nel bosco. L’anziano Procolo pensa che il nipote non ne uscirà vivo, ma si rende conto assai presto di essere lui stesso in pericolo di morte; emergono allora come due anime in Sebastiano, che si esprimono in sentimenti contrastanti tra loro nei confronti del nipote: Benvenuto ha infatti ereditato la maggior parte della grande tenuta del vecchio Morro, che il colonnello avrebbe voluto avere tutta per sé; ma questi è pur sempre un uomo buono, nonostante il suo essere introverso e burbero. Un giorno il vento Matteo gli comunica che Benvenuto è stato travolto da una slavina, circostanza che darà modo al colonnello di rivelare la sua più vera e intima personalità…
Il segreto del Bosco Vecchio è una lettura piacevole e appassionante, nella quale le azioni e i sentimenti dei protagonisti “umani” si intrecciano con gli elementi fantastici, caratteristici di personaggi che popolano un ambiente magico: geni degli alberi, venti personificati, uccelli parlanti e molti altri, tra i quali “l’ombra” di Procolo e “cinque incubi” che appaiono a Benvenuto ammalato.
(Gregorio Curto – 2023-01-04)

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