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Milano : Piemme, 2022
Abstract: Un racconto della vita di Gesù di Nàzaret basato su studi storici e capace di mantenere l'immediatezza e la semplicità della testimonianza offerta dai discepoli. «L'incontro con Gesù, oggi come duemila anni fa, è una questione di cuore, di sguardi, di commozione che prende fin nelle viscere: è più nella sua persona che nella sua dottrina.» Chi era davvero Gesù di Nàzaret? In questo volume, Andrea Tornielli accoglie la sfida di raccontare la sua storia, la sua vita terrena, dalla nascita a Betlemme, con una mangiatoia come prima culla, fino alla morte sulla croce, nell'estremo sacrificio, e alla resurrezione. Lo fa unendo in un'unica narrazione i testi dei quattro Vangeli - le testimonianze degli amici di Gesù, degli apostoli, dei testimoni oculari che lo hanno seguito per tre anni lungo le strade della Galilea e della Giudea - e li alterna a un personale tentativo di ricostruire con l'immaginazione, e con l'aiuto dei più autorevoli studi storici, tutto ciò che gli evangelisti non hanno scritto. L'autore permette in questo modo ai lettori di "entrare" nel Vangelo per incontrarne il Protagonista, "vederlo" parlare, commuoversi, soffrire, diffondere la sua Parola e compiere miracoli. Intessuti nella narrazione, i commenti e le riflessioni di Papa Francesco ci accompagnano di episodio in episodio, riportandoci spesso al momento attuale, per ricordare che Gesù continua a vivere tra la gente ed è sempre possibile incontrarlo, oggi come un tempo sulle rive del lago di Tiberiade, scorgendolo sul volto degli altri, dei poveri, di chi soffre, di quegli uomini e donne a cui il Nazareno non ha mai negato il proprio sguardo d'amore.
27 agosto 2023 alle 11:54
“Molti di quelli che stavano con Gesù rimproveravano Bartimeo perché tacesse. Per questi discepoli il bisognoso era un disturbo sul cammino, un imprevisto nel programma stabilito. Preferivano i loro templi a quelli del Maestro, le loro parole all’ascolto degli altri: seguivano Gesù, ma avevano in mente i loro progetti… Per Gesù, invece, il grido di chi chiede aiuto non è un disturbo che intralcia il cammino, ma una domanda vitale… Guardiamo Gesù, che non delega qualcuno della ‘molta folla’ che lo seguiva, ma incontra Bartimeo in persona. Gli dice: ‘Che cosa vuoi che io faccia per te?’. ‘Che cosa vuoi’: Gesù si immedesima in Bartimeo, non prescinde dalle sue attese; che io faccia: fare, non solo parlare; per te: non secondo idee prefissate per chiunque, ma per te, nella tua situazione. Ecco come fa Dio, coinvolgendosi in prima persona con un amore di predilezione per ciascuno. Nel suo modo di fare già passa il suo messaggio: così la fede germoglia nella vita”.
Le riflessioni di Papa Francesco sulla guarigione miracolosa del cieco Bartimeo, insieme ai commenti ad altri passi evangelici, sono contenute nella Vita di Gesù di Andrea Tornielli, un volume nel quale l’autore ripercorre la vita dell’Uomo-Dio riportando ampi brani dei quattro autori canonici disposti in un rigoroso ordine cronologico. Ecco perciò collocati nell’anno 6 a. C., all’inizio del percorso, l’annuncio a Maria, la decisione di Giuseppe e il viaggio da Elisabetta, ai quali seguono, nel secondo capitolo del libro, il viaggio per i censimento, la nascita a Betlemme, l’adorazione dei pastori, la presentazione di Gesù al Tempio… fino al capitolo finale: Dalla Galilea al mondo. Anno 30 d. D, aprile-maggio. Dove gli autori sacri lasciano spazio ad integrazioni, Tornielli interviene indagando su diversi personaggi della vicenda, dei quali offre un suggestivo ritratto, come accade ad esempio per Pilato e la moglie Claudia.
“Quella notte aveva dormito male e l’aveva trascorsa in preda agli incubi. Claudia Procula, moglie di Ponzio Pilato, era una donna romana di poche parole. La sua grande intelligenza e la sua profonda umanità l’avevano resa un’insostituibile consigliera del marito divenuto il più alto rappresentante del potere di Cesare in questa sperduta e riottosa provincia dell’Impero romano. Era una donna minuta, dai lineamenti eleganti, che non amava le apparenze né i posti d’onore. Viveva volentieri nel palazzo di Cesarea Marittima e non accompagnava di buon grado Ponzio Pilato a Gerusalemme… Lui, il governatore romano, era un uomo tarchiato, dai modi spicci, capace organizzatore, inflessibile. Sapeva essere anche spietato. Amava leggere e studiare ed era uno stratega riconosciuto. Non era facile decifrare sul suo volto emozioni e pensieri. Il suo sguardo incuteva timore. Da anni l’imperatore si fidava di lui e della sua capacità di soggiogare il popolo d’Israele, anche se Pilato aveva dovuto far fronte all’influenza crescente che il tetrarca di Galilea, Erode Antipa, figlio di Erode il Grande, aveva a poco a poco conquistato presso la famiglia imperiale”.
Ad altri personaggi della sua Vita di Gesù Tornielli assegna un nome proprio, ampliando anche in questo caso il racconto degli evangelisti: così accade per Issachar (il “cieco nato” di Giovanni 9,1 ss.9) e per Ismaele, dal cui figlio Lot Gesù caccia uno spirito malvagio che si era impossessato di lui.
In più punti viene messa in risalto la natura della missione di Gesù, volta a cambiare i cuori di chi incontra il Maestro o i suoi discepoli, non a una azione politica, che possa liberare Israele dagli oppressori Romani. Gesù stesso svela questo progressivamente, accompagnando il cammino i suoi discepoli: tra i quali si notano pescatori ed esattori delle tasse, zeloti disposti a cambiare o, al contrario, irriducibili come Giuda Iscariota; e ancora testardi resistenti, ma poi progressivamente sinceramente convertiti al disegno divino, come Simon Pietro.
La missione non è così legata al “successo”. Per questo quando i settantadue discepoli tornano dicendo “Signore, anche di demoni si sottomettono a noi nel tuo nome”, Gesù li ammonisce: “Non rallegratevi … perché i demoni si sottomettono a voi; rallegratevi piuttosto perché i vostri nomi sono scritti nei cieli”. E Papa Francesco commenta: “La missione si basa sulla preghiera; che è itinerante, che richiede distacco e povertà… che non è proselitismo ma annuncio e testimonianza… La missione della Chiesa sarà caratterizzata dalla gioia… non si tratta di una gioia effimera, che scaturisce dal successo della missione; al contrario, è una gioia radicata nella promessa che – dice Gesù – ‘i vostri nomi sono scritti nei cieli’. Con questa espressione Egli intende la gioia interiore, la gioia indistruttibile che nasce dalla consapevolezza di essere chiamati da Dio a seguire il suo Figlio”.
I diversi contributi al libro di quelli che si possono a ragione considerare suoi autori (Andrea Tornielli, i quattro evangelisti, Papa Francesco) sono distinti da un diverso carattere grafico, che per libri sacri il corsivo, per i contributi del Santo Padre un tondo ridotto, con margini più larghi.
(Gregorio Curto – 2023-06-10)
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