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Einaudi ragazzi, 1992
27 agosto 2023 alle 12:41
Le imprese dei cavalieri, che combattono per difendere gli oppressi e ristabilire la giustizia, e nondimeno il canto accompagnato dalla cetra, sono le grandi passioni di Tristano, che viene al mondo in circostanze drammatiche e si imbatte da giovane in una circostanza che decreta irreversibilmente la sua sorte.
Rimasto orfano di entrambi o genitori in tenera età, viene salvato da un servo che lo addestra alle armi facendone un prode cavaliere. Entrato poi al servizio di un suo zio, il Re Marco di Cornovaglia, Tristano si distingue nel duello con un gigante irlandese, chiamato Moroldo, che viene sconfitto. Re Marco ottiene così giustizia, poiché viene dispensato da un ingiusto accordo, che lo costringeva a consegnare come schiave numerose giovani donne al re delle giovani. Moroldo però ha combattuto in modo sleale, avvelenando la sua spada, con la quale ha ferito Tristano durante il duello. Questo spiega perché Tristano si indebolisca sempre più e non si possa veder risanata la sua ferita. Viene però salvato da Isotta dai capelli biondi, una principessa esperte in cure mediche e magiche, che gli dà da bere una pozione che in breve tempo rimette l’eroe in eccellenti condizioni di salute.
Dopo varie vicende l’irlandese Isotta raggiunge il castello di Cornovaglia, scelta dal Re come sua sposa. Si celebrano le nozze accompagnate da grandi festeggiamenti, banchetti e tornei, mentre accade l’evento nodale di tutta la vicenda: una pozione che fa innamorare, destinata in parte a Isotta e in parte al Re Marco, viene per errore bevuta da Tristano. Re Marco rimane all’oscuro di questo fatto, per questo soffre vedendo la sua sposa deperire quando lei si trova lontano dal suo amato; si mostra tuttavia comprensivo, resistendo alle pressioni di quattro baroni del suo regno, che vorrebbero far condannare e giustiziare Tristano, invidiosi del suo valore e del prestigio conferitogli dalle sue gesta.
Allontanatisi dal palazzo di Re Marco, Tristano e Isotta trascorrono diverse stagioni un fitto bosco, messi a dura prova dalla fame e dal freddo. Quando riterranno di doversi separare, potranno mai dimenticarsi l’uno dell’altra? Ad un cero punto della vicenda compare anche un’altra Isotta, detta dalle bianche mani, lei pure molto bella, come la sua omonima dai capelli biondi. Tristano non resta indifferente al suo fascino, ma potrà questo incontro segnare la sua vita, fino ad sopraffare il destino che gli è stato assegnando con la pozione che ha bevuto anni addietro?
Nella storia di Tristano e Isotta c’è tanto amore, puro nelle intenzioni ma sopraffatto da una sorte ineluttabile; c’è anche il valore di chi usa le armi per ristabilire il diritto contro chi vuole offendere e far prepotenze; la cattiveria degli invidiosi, ai quali viene riservata una fine ingloriosa; la bellezza della poesia e del canto, con i quali si celebrano le imprese cavalleresche o si cantano la gioia o la tristezza che procurano le alterne vicende della vita.
(Gregorio Curto – 2022-10-08)
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