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Recensione della redazione BBRagazzi
Il Piccolo Regno è quel mondo tra il reale e il fantastico in cui vivono immersi quattro bambini durante le indimenticabili estati trascorse insieme prima di separarsi definitivamente dall'infanzia e diventare grandi.
Siamo nella campagna inglese, negli anni Trenta, ma del territorio ci viene fornita nel libro una mappa quasi fossimo all'interno di un'ambientazione fantasy: i luoghi segnalati -il vecchio mulino, il fiume col ponte degli Angeli, il villino dei Kirk, la fattoria- assumono un valore che va al di là della connotazione territoriale, disegnano emblematicamente le tappe di avventure ora spensierate, ora movimentate, talvolta inquietanti.
Non sono calendari o orologi a scandire quei mesi estivi, ma sono la luce del sole e le inevitabili ombre alla sera a dettare i ritmi dei giochi e dei progetti della Gente Bassa (i bambini), lasciata finalmente più libera dalla Gente Alta (gli adulti, genitori e zii).
E' un tempo sospeso, quasi lontano dal mondo reale, ma la scoperta di un'antica tomba e gli eventi che ne seguiranno, costringeranno Merlo, Lepre, Ranocchio e Tasso (i soprannomi dei protagonisti) a confrontarsi con gli aspetti della vita che segnano il passaggio alla maturità.