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Trovati 4096 documenti.

CimitEuro, uscirne e risorgere. Signoraggio, golpe bancario, debito infinito. Come ripartire dopo il collasso globale dell'economia
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Della Luna, Marco

CimitEuro, uscirne e risorgere. Signoraggio, golpe bancario, debito infinito. Come ripartire dopo il collasso globale dell'economia

Gruppo Editoriale Macro, 02/01/2013

Abstract: Finalmente una mappa completa dei diversi meccanismi – alcuni ancora non resi noti – che stanno generando la crisi sistemica, con le loro implicazioni sui piani monetari, finanziari, economici e sociopolitici. "Cimi€turo - Uscirne e Risorgere" è un nuovo e indispensabile strumento con cui orientarsi per capire e affrontare la crisi.Il mondo è diventato un grande "Schema Ponzi* dove gli interessi su un debito globale di 4 milioni di miliardi vengono pagati contraendo continuamente nuovi debiti: lo scoppio è inevitabile. Grazie a "Cimit€uro" apprenderete che sono bastati due principi contabili falsi per far precipitare l'economia e la società nel buco nero di un indebitamento che non dovrebbe esistere. Quella che noi percepiamo come una crisi economico-finanziaria è invece una nuova strategia dei potenti della terra per concentrare il potere, dominare e sfruttare tutti noi, che abbiamo sempre meno potere di contrattazione, controllo e partecipazione. Per i paesi "euro deboli", con l'appoggio di falsi amici (come la Germania), si varano norme e istituzioni coercitive, attraverso cui il capitale finanziario, dietro l'etichetta "Europa", li asservisce in una stabile depressione, privandoli di ogni residua libertà e autonomia, e "prendendosi" i loro soldi, la loro capacità industriale e occupazionale. In questa luce divengono comprensibili i troppi, clamorosi "errori" di politica economico- finanziaria che hanno portato all'attuale situazione, e le scelte recessive, adottate anche dal governo Monti per gestirla, che hanno messo l'Italia nella condizione di non poter risollevarsi. Sullo sfondo, risalta la stupidità e la corruzione della classe politica italiana. "Cimit€uro - uscirne e risorgere" svela in maniera chiara e completa cosa e chi sta dietro a questa terribile crisi.

La farfalla impazzita. Dalle Fosse Ardeatine al processo Priebke
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Spizzichino, Giulia - Riccardi, Roberto

La farfalla impazzita. Dalle Fosse Ardeatine al processo Priebke

Giuntina, 09/01/2013

Abstract: La farfalla impazzita: è questa la definizione che un suo caro amico dà di Giulia Spizzichino, ebrea romana segnata dalle deportazioni e dalla strage delle Fosse Ardeatine, che le hanno strappato ben ventisei familiari. Un insetto che sbatte le ali a caso, senza riuscire a trovare un luogo dove posarsi. La sua vita, dopo la retata del 16 ottobre 1943 nel Ghetto, dopo quella prima metà del '44, interminabile, in cui è costretta a nascondersi e rischia più volte di essere presa dai nazisti, non sarà più la stessa. Impossibile vivere un'adolescenza spensierata: i balli, le amiche, i primi amori. Impossibile coltivare relazioni affettive, e saranno due i matrimoni andati male. Mezzo secolo più tardi, anche i fantasmi di un passato mai dimenticato le torneranno davanti. Sarà chiamata proprio lei, la farfalla impazzita, a partire per l'Argentina. Un viaggio nello spazio e nel tempo per ottenere l'estradizione di Erich Priebke. È il maggio 1994, la sua missione riesce. Ma in fondo alla strada non troverà la pace, bensì una nuova stagione di sofferenza, quella dei processi. Una testimonianza toccante, che nonostante tutto ci consegna un messaggio di speranza e di amore.Giulia Spizzichino, nata e cresciuta a Roma, sfugge alla grande deportazione del 16 ottobre grazie al padre Cesare, che nella richiesta dell'oro alla Comunità ebraica romana vede i prodromi del peggio e, per salvarli, porta i suoi cari fuori città, in rifugi di fortuna. Il 21 marzo '44 Giulia rischia l'arresto quando nell'abitazione di fronte vengono catturati i nonni e numerosi zii e cugini, tutti appartenenti al ramo materno, i Di Consiglio. Sette di loro finiranno tre giorni dopo alle Fosse Ardeatine, altri diciannove non torneranno da Auschwitz. Giulia oggi è madre e nonna. Non ha mai smesso di soffrire. Ma nemmeno di sperare. Roberto Riccardi è nato a Bari e vive a Roma. Per la Giuntina ha pubblicato Sono stato un numero. Alberto Sed racconta (2009, premio Acqui Storia) e La foto sulla spiaggia (2012, menzione di merito al premio Roma per la narrativa italiana). È autore di altri libri e racconti.

La neve nell'armadio. Auschwitz e la "vergogna del mondo"
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Mottinelli, Enrico

La neve nell'armadio. Auschwitz e la "vergogna del mondo"

Giuntina, 09/01/2013

Abstract: C'è un modo per rapportarsi all'evento Auschwitz per chi non lo ha vissuto ma ne è suo malgrado un erede? Qual è la sua attualità per noi, cittadini di un'Europa nata anche nei campi di sterminio nazisti? E come evitare che la memoria celebrata ogni 27 gennaio non diventi un rito vuoto? Confrontarsi con lo sterminio significa interrogarsi sul senso della propria umanità, e la vergogna sembra emergere come l'unica emozione adeguata. È quella messa in luce da Primo Levi, la "vergogna del mondo"; provata per la colpa altrui, per lo stupro compiuto ai danni dell'uomo. Alla fine resta come eredità duplice: è il segno della nostra condizione messa a nudo, ma è anche l'ultimo bagliore di umanità prima del baratro. In appendice, una conversazione con Edith Bruck, scrittrice di origini ungheresi, sopravvissuta all'internamento in vari campi, tra i quali Auschwitz, Dachau e Bergen-Belsen.

Storia della Shoah
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Bensoussan, Georges

Storia della Shoah

Giuntina, 09/01/2013

Abstract: Tra il 1939 e il 1945, la Germania nazista, assecondata da molteplici complicità, ha sterminato circa 6 milioni di ebrei europei nel silenzio pressoché totale del mondo. Le è mancato solo il tempo per distruggere l'intero popolo ebraico come aveva deciso. Questa è la realtà cruda del genocidio ebraico, Shoah nella lingua ebraica. La decisione di "far scomparire" il popolo ebraico dalla terra, la determinazione di decidere chi deve e chi non deve abitare il pianeta, spinta alle sue ultime conseguenze, segna la specificità di un'impresa, unica a tutt'oggi, tesa a modificare la configurazione stessa dell'umanità". Georges Bensoussan (nato in Marocco nel 1952) è uno dei maggiori storici contemporaneisti. Autore di numerosi saggi, tradotti anche in italiano, fra cui il fondamentale Il sionismo. Una storia politica e intellettuale 1860-1940 (Einaudi, 2007), dirige la Revue d'histoire de la Shoah ed è il responsabile editoriale delle pubblicazioni del Mémorial de la Shoah di Parigi.

Il bambino prodigio
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Némirovsky, Irène

Il bambino prodigio

Giuntina, 09/01/2013

Abstract: Nelle taverne di un porto del mar Nero, Ismaele Baruch, il bambino prodigio, canta i dolori e le gioie dei miserabili, degli emarginati, degli esclusi. Il suo talento affascina il poeta in crisi Romain Nord e la sua amante, la "Principessa", una ricca vedova in cerca di nuove emozioni. Strappato al suo mondo di miseria, Ismaele diventerà il giocattolo di una società aristocratica, pronta all'entusiasmo quanto al disprezzo, che finirà per umiliarlo inesorabilmente.

Reinventare il fuoco. Soluzioni vincenti per il business della nuova era energetica
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Lovins, Amory B.

Reinventare il fuoco. Soluzioni vincenti per il business della nuova era energetica

Edizioni Ambiente, 15/01/2013

Abstract: Risultato delle esperienze accumulate in trent'anni di collaborazioni con governi, istituzioni e aziende di più di sessanta paesi, "Reinventare il fuoco" delinea un percorso che entro il 2050 potrebbe consentire a qualunque nazione industrializzata di affrancarsi dal petrolio, dal carbone e dal nucleare. Auto, camion, navi e aeroplani ultraleggeri e, quando possibile, elettrici o ibridi; edifici super efficienti e progettati con modalità innovative; cogenerazione di calore ed elettricità, cicli chiusi e biomimesi; reti intelligenti, apporti massicci di energia da fonti rinnovabili... Sono questi alcuni dei tasselli di "Reinventare il fuoco", che per ciascuno dei quattro settori oggetto dello studio, trasporti, edilizia, industria e produzione dell'elettricità, individua le tecnologie più innovative, suggerisce quali modifiche apportare alle politiche e definisce gli strumenti fiscali, economici e finanziari più adatti per accelerare la trasformazione verso una società libera dai combustibili fossili. Lovins non nasconde che le difficoltà sono enormi, ma ribadisce che le opportunità e i guadagni possibili sono pari, se non addirittura superiori. "Reinventare il fuoco" porterebbe infatti grandi benefici all'ambiente, all'economia, all'occupazione, alle persone e alla loro salute, senza contare le ricadute positive sulla stabilità geopolitica globale.

90 giorni
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Clegg, Bill - Barberis, Sarah V.

90 giorni

Il Saggiatore, 16/01/2013

Abstract: Novanta giorni è l'obiettivo. Novanta giorni puliti per uscire dal buio, solo novanta giorni. La sostanza di Bill è il crack. Ma le crisi di astinenza, le ricadute, il rehab si ripetono per ogni dipendenza. Novanta giorni è infatti la storia di chiunque sia caduto, almeno una volta, in quella spirale. È la storia di persone interrotte che insieme cercano di mettere ordine nelle loro vite. I nuovi amici di Bill sono ex tossici che provano, un giorno alla volta, a non farsi. Una comunità che si incontra, discute, partecipa a riunioni settimanali, s'incoraggia con entusiasmo sportivo e premura fraterna, una rete di solidarietà che condivide un obiettivo: la libertà dai lacci della compulsione. Legami che per il vecchio Bill, brillante agente letterario diviso fra cocktail mondani e attici sulla Fifth Avenue, sarebbero stati impensabili. Nei reticoli di Manhattan si incrociano i destini di Polly, insegnante elementare cocainomane, che non riesce a smettere perché vive con la sua gemella Heather che ancora si droga; Lotto, figlio adottivo di una coppia di gioiellieri ebrei, che ha girato dodici centri di riabilitazione e pensa di poter prendere in giro la vita ancora una volta; Asa, giovane studente, rosso di capelli, innamorato di Bill, salvifico e silenzioso. E Bill, che grazie ai suoi nuovi amici impara a raccontare la verità, la sua verità. Una confessione ipnotica e implacabile che ci rivela cosa succede quando la fame chimica e l'ebbrezza del successo lasciano il posto all'autenticità delle emozioni, quelle imperfette e indecifrabili, quelle fragili e travolgenti, quelle che ci rendono umani e capaci di amare.

I padroni della crisi. Come la recessione nutre le mafie
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Simonetta, Biagio

I padroni della crisi. Come la recessione nutre le mafie

Il Saggiatore, 16/01/2013

Abstract: La crisi economica è feroce. Sembra interminabile. Anche chi, solo nel 2011, negava la sua esistenza è costretto a fare i conti con i danni sociali e umani della recessione. Mentre le televisioni si occupano a orario continuato del famigerato spread e le manovre finanziarie "lacrime e sangue" si susseguono, Biagio Simonetta indica una prospettiva che pochi considerano. È il punto di vista dei vincitori, quello delle mafie. Il principio è il solito: molto denaro, molto potere. Soprattutto quando il denaro, tutt'intorno, scarseggia. L'applicazione è tanto lineare quanto sconcertante: in Italia e nel mondo, più l'economia si contrae, più le mafie si espandono. L'immensa liquidità proveniente dal traffico di cocaina ha salvato dal fallimento alcune delle banche più grandi del pianeta. I prestiti di 'ndrangheta, camorra e Cosa nostra soccorrono le piccole imprese strette nella morsa del fisco e del credit crunch; se l'unica alternativa è chiudere i battenti, poco importa che le organizzazioni criminali richiedano tassi da usura e che alla fine si impadroniscano dell'azienda. E se davanti al dramma della disoccupazione e della povertà lo Stato latita, la liquidità mafiosa compra tutto, anche il consenso della popolazione. O trova ottime occasioni per il riciclaggio, approfittando di chi, disperato, vende i gioielli di famiglia al "compro oro" per pagare il mutuo o si illude di poter sbancare la "macchinetta" della sala giochi. I padroni della crisi esplora la forza camaleontica delle mafie, capaci di trarre vantaggio dalla sofferenza di tutto il resto della società, oggi come ai tempi di Al Capone. Afferma una verità amara, che pochi vogliono ascoltare: l'economia illegale ha dato sollievo a buona parte dell'economia legale, anche e soprattutto al Nord. Ma è un sollievo passeggero, illusorio; si trasforma in un cappio che, mentre la recessione avanza, si stringe intorno al collo delle persone. E minaccia la nostra democrazia.

Maratona. Il giorno in cui Atene sconfisse l'Impero
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Billows, Richard A.

Maratona. Il giorno in cui Atene sconfisse l'Impero

Il Saggiatore, 16/01/2013

Abstract: 11 agosto 490 a.C., piana di Maratona. Un esercito di diecimila greci, in maggioranza ateniesi, affronta a viso aperto lo sterminato schieramento persiano. La vittoria degli invasori sembra già scritta, ma la rapidità d'attacco e l'ardore guerriero degli opliti ribaltano in poche ore l'esito della battaglia. Viene impresso un nuovo corso al futuro della Grecia e alla storia di tutto l'Occidente. Già agli occhi dei contemporanei quella storica giornata divenne la massima espressione dell'ingegno e del coraggio individuali, uniti alla disciplina collettiva e alla coesione tenace: Eschilo volle che sulla propria tomba fosse ricordato il suo valore durante la grande battaglia piuttosto che le sue doti drammatiche. A rendere lo scontro quasi leggendario contribuì il ricordo dell'impresa di Filippide, il messo ateniese che percorse una distanza di quarantadue chilometri, da Maratona ad Atene, per dare ai concittadini la notizia della vittoria. Tuttavia, sulle tracce di Erodoto, Billows abbandona il mito e racconta la storia, soffermandosi sulla marcia dei reduci che, dopo aver combattuto, ancora muniti di armatura, scudo e lancia, tornarono ad Atene rapidi per difendere le alte mura della città. Confutando i luoghi comuni, concentrandosi sulla strategia militare e sulla tecnologia delle armi, Richard A. Billows ripercorre gli avvenimenti storici portandoci sul campo di battaglia, mostrandoci il furore dei combattenti greci mentre si abbattono, incredibilmente compatti, sul nemico persiano. Maratona ricostruisce gli eventi, avvalorando l'interpretazione del xix secolo, secondo la quale la vittoria ateniese costituì il momento fondamentale per la nascita della cultura greca classica e dunque della civiltà occidentale.

Ultimo parallelo
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Tuena, Filippo

Ultimo parallelo

Il Saggiatore, 16/01/2013

Abstract: Questa è la storia degli uomini che giunsero al termine del mondo conosciuto: è la storia della conquista mancata del polo sud. Chi fosse stato accanto a loro li avrebbe visti stanchi e stremati, entusiasti e dolenti, in preda alle follie, abbacinati. Sono eroi che partirono carichi di pellicce, racchette, sci di legno, cani, provviste, pony siberiani, slitte, grammofoni, macchina fotografica, pianoforte, libri, medicine. E la cecità imposta dal delirio bianco dei ghiacci non impedì loro di nutrire senza requie il sogno di raggiungere una meta che non era solo geografica. Dal gennaio 1911 al marzo 1912 il gelo polare mise alla prova la resistenza disumana di quegli uomini alla ricerca del limite del mondo infisso nell'acqua ghiacciata. Attraverso la voce e lo sguardo di un narratore spettrale e innominato, capace di attenzione e intima pietà, in Ultimo parallelo riprende vita la spedizione del capitano britannico Robert Falcon Scott, che, il 17 gennaio 1912, dopo un viaggio di 750 miglia attraverso le distese dell'Antartide, raggiunge il polo sud insieme a quattro compagni. Durante il viaggio Scott e i suoi scuoiano e sezionano i pony per farne provviste, trainano da soli le slitte, sfigurati dal gelo e martoriati dalle tempeste di neve. Ma al loro arrivo trovano una bandiera nera attaccata a una stanga di slitta, in quella terra che assomiglia alla fine ultima del mondo. Scott aveva perso, gli inglesi avevano perso, il polo era dei norvegesi, di Amundsen. Tentando il ritorno alla base, stremati dalla fatica e dal blizzard, Scott e i quattro pionieri trovarono la morte, lasciando in eredità altrettanti diari e un pugno di foto. Ed è a partire da queste immagini, interpretando la fisiognomica dei volti, le espressioni, i gesti, i particolari che compaiono nell'inquadratura che Filippo Tuena muove la narrazione, portandole a intrecciarsi col testo. Le foto sono parte inscindibile della struttura del romanzo, altalenante tra saggio, memoriale di viaggio, lirica e narrativa pura, in una pluralità di voci che dialoga sempre con l'"uomo in più", l'allucinazione eliotiana, specchio dello scrittore che racconta e del lettore che legge. Con Ultimo parallelo, già vincitore del Premio Viareggio 2007, Filippo Tuena non si accontenta di consegnare ai lettori il romanzo definitivo sulla spedizione di Robert Scott e la scoperta geografica del polo sud, ma racconta la storia universale dei soccombenti, degli uomini che si sono confrontati con i propri limiti e ne sono usciti sconfitti.

Un velo di sobrietà. Uno sguardo filosofico sulla vita pubblica e privata degli italiani
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Rovatti, Pier Aldo

Un velo di sobrietà. Uno sguardo filosofico sulla vita pubblica e privata degli italiani

Il Saggiatore, 16/01/2013

Abstract: Nel novembre 2011, dopo un anno tormentato per l'Italia e per il mondo, Silvio Berlusconi cedeva la leadership politica a Mario Monti, nuovo capo del governo. Una svolta, nel bene e nel male. È stato allora che negli atteggiamenti pubblici e privati degli italiani si è imposta una nuova sobrietà, in opposizione alla consolidata barbarie. In Un velo di sobrietà, Pier Aldo Rovatti rielabora gli editoriali scritti per Il Piccolo di Trieste, più di sessanta "scene" suddivise in quattro sezioni tematiche: "La cattiva politica e quella buona", "Capitale umano", "Dentro la vita quotidiana", "Quale cultura". Con l'arma affilata della critica filosofica, Rovatti commenta gli eventi che dal maggio 2011 all'ottobre 2012 hanno segnato la realtà italiana e non solo. Dalla vittoria elettorale di Giuliano Pisapia a Milano alla spending review, al rigore dei ministri-professori; dal caso Lusi al neopopulismo di Beppe Grillo. E ancora, il naufragio della Costa Concordia; il corteo degli indignati a Roma nel 2011, sfociato in guerriglia urbana; i terremoti geologici e quelli finanziari; il limbo dell'università riformata; la medicalizzazione come modello diffuso; le nuove sfide della genitorialità; l'immagine femminile a lungo mercifi cata e svilita. Affrontando temi come questi, Rovatti promuove un uso non disciplinare della filosofia, che si concretizza in una pratica di lettura e scrittura per frammenti, a creare pause di riflessione nel flusso concitato della cronaca. E, seguendo la bussola di un'etica minima – "una soglia sotto la quale non è tollerabile scendere" –, lascia emergere il profondo disagio intellettuale e materiale che nel nostro paese ha investito la classe politica, il mondo della cultura, i giovani e la vita quotidiana. Un declino che il fragile velo di sobrietà non è riuscito a celare.

Il gabinetto del dottor Kafka
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Permunian, Francesco

Il gabinetto del dottor Kafka

Nutrimenti, 17/01/2013

Abstract: Seguendo il filo di una memoria insonne e frammentaria, Francesco Permunian raccoglie in questo suo nuovo libro cose, persone e fatti – reali e immaginari – che da tempo fanno parte del suo circo mentale e visionario, di quel grottesco e feroce ritrarre le vanità della provincia italiana e le beghe delle conventicole letterarie che Permunian pratica dai tempi di Cronaca di un servo felice e che lo colloca tra i grandi autori maledetti e appartati degli ultimi decenni. Ne risulta uno stralunato e violento romanzo-pamphlet intessuto di storie deliranti e paradossali che s'intrecciano al ritmo di una sarabanda: bellissime fanciulle che si accoppiano con il diavolo, madri che piangono nella tomba il destino delle loro figlie, padri bigotti e incestuosi, salme in doppiopetto e baffetti neri, cessi alla turca istoriati da nobili penne, zingareschi banchetti funebri, cene trimalcioniche e suicidi ferroviari. Il tutto raccontato con una lingua spiccia e impassibile, da anatomopatologo dello stile, degna di quell'autentico cannibale letterario qual è considerato l'autore di questo libro impietoso e controcorrente. Come scrive Daniele Giglioli in appendice, "Permunian compie un percorso analogo ma inverso a quello del suo grande antecedente Manganelli: le porte sono spalancate, i demoni percorrono la terra, e tutto lo sforzo consiste nel cercare di rispedirli al loro regno, resistendo alle loro lusinghe".

Per sempre carnivori
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Argentina, Cosimo

Per sempre carnivori

minimum fax, 17/01/2013

Abstract: Una testa mozzata, tre folli tragicomici insegnanti precari in un istituto tecnico che cade a pezzi, ragazzine pericolose per gli altri e per se stesse e padri in lotta con il passato. Sono questi gli ingredienti di una storia sulfurea fatta di comicità nera, notti brave e giovani professori che al mattino si scuotono di dosso le imprese delle ore precedenti e impugnano il registro tra studenti consapevoli che la scuola non potrà condurli verso nessun mondo migliore.Leone Polonia, io narrante del romanzo, è uno di questi tre docenti. Bevitore incallito, lingua tagliente, alle spalle una famiglia rasa al suolo e davanti la prossima ragazza da portare al letto. Lo sfondo è la provincia di Taranto, vera terra di confine fatta di piccoli imprenditori a corto di moralità e grottesca malavita locale. Tutto procede identico a se stesso, fino a quando Leone commette un errore che non gli sarà perdonato. Aspro, lucido, liberatorio, Per sempre carnivori è uno spaccato della provincia più nascosta, il romanzo sulla scuola italiana che non emerge mai dalle cronache ufficiali, e che solo la letteratura riesce a scoperchiare.

Prosperità senza crescita. Economia per il pianeta reale
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Jackson, Tim

Prosperità senza crescita. Economia per il pianeta reale

Edizioni Ambiente, 17/01/2013

Abstract: La risposta, quasi unanime, alla crisi economica e finanziaria che negli ultimi tre anni ha investito le economie occidentali è sintetizzabile in due parole: più crescita. Ma la crescita è sempre la soluzione? È davvero in grado di produrre benessere e prosperità? Se nessuno nega che lo sviluppo economico sia essenziale per le nazioni più povere, una quantità crescente di studi e ricerche dimostra che nei paesi sviluppati la crescita a ogni costo porta a una maggiore infelicità e a livelli pericolosi di disuguaglianza. E come se non bastasse, è sempre più chiaro che gli ecosistemi che consentono alle nostre economie di funzionare stanno collassando sotto il peso dell'"iper consumismo". "Prosperità senza crescita" delinea una proposta concreta di economia sostenibile, l'unica che consentirebbe alle società umane di svilupparsi nel rispetto dei limiti ecologici del pianeta su cui viviamo. Prefazione di CarloPetrini, Herman Daly e Bill McKibben.

Nove miliardi di posti a tavola. La nuova geopolitica della scarsità di cibo
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Brown, Lester R.

Nove miliardi di posti a tavola. La nuova geopolitica della scarsità di cibo

Edizioni Ambiente, 21/01/2013

Abstract: L'agricoltura globale si trova di fronte a sfide del tutto nuove. Le falde idriche calano, le rese cerealicole hanno raggiunto il loro limite, le temperature globali aumentano e l'erosione dei suoli continua ad aggravarsi. Nutrire la popolazione mondiale, che cresce ogni anno di 80 milioni di individui, diventa sempre più difficile.E allora le nazioni che possono permetterselo corrono all'estero ad accaparrarsi terre coltivabili e annesse risorse idriche. Il land grabbing rappresenta un fenomeno nuovo all'interno della geopolitica della scarsità alimentare, in cui il cibo ha assunto la stessa importanza del petrolio e il terreno agricolo è prezioso come l'oro.Le ricadute in termini di prezzi mondiali del cibo sono sotto gli occhi di tutti. Cosa accadrà con il prossimo aumento dei prezzi? Se la contrazione dei consumi alimentari, spinta dalla crisi, è una novità per molti di noi, per molti altri non sono più possibili ulteriori sacrifici. Il cibo è l'anello debole della nostra società e rischia quindi di diventare un importante fattore di instabilità politica.

SQL Server 2012. Guida all'uso
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De Ghetto, Mario

SQL Server 2012. Guida all'uso

Edizioni FAG, 21/01/2013

Abstract: Questa guida segue passo-passo il lettore nella conoscenza dei vari aspetti che costituiscono le basi di SQL Server 2012: dall'installazione del software alla scoperta della sua architettura e dei servizi, dalla sicurezza alla gestione degli oggetti di database. Sono state inserite numerose immagini in grado di illustrare le sequenze di operazioni da eseguire per completare un determinato compito. Le istruzioni e le caratteristiche del linguaggio T-SQL sono state trattate in modo particolarmente approfondito e con numerosi esempi, in modo da mostrare il loro utilizzo "sul campo", facilitandone così la comprensione. Infine, grazie alla vocazione da programmatore Visual Basic dell'autore viene dato grande risalto, ben 7 capitoli, alla programmazione di applicazioni Visual Studio 2012 (Visual Basic e C#) che utilizzano i dati memorizzati in database di SQL Server 2012.

La dieta mediterranea ai tempi della crisi
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Bonaccio, Marialaura - De Gaetano, Giovanni

La dieta mediterranea ai tempi della crisi

Il Pensiero Scientifico, 22/01/2013

Abstract: La dieta mediterranea è in via di estinzione. Avevamo un tesoro e lo stiamo dissipando, investendo in una dieta a base di junk food: un attentato alla salute che provoca sovrappeso e obesità, fattori di rischio per malattie cardiovascolari, artrosi, diabete, tumori. È questo il grido d'allarme di Giovanni de Gaetano e Marialaura Bonaccio, del Laboratorio di ricerca dell'Università Cattolica di Campobasso sui fattori di rischio legati allo stile di vita, in particolare all'alimentazione) e autori di La dieta mediterranea ai tempi della crisi. Epidemiologia della scelleratezza, di prossima pubblicazione. Però, come afferma Silvio Garattini nella sua prefazione al volume, "l'attuale crisi economica può essere una grande occasione per privilegiare i consumi dietetici 'salutari' dei cittadini" se solo i governi avviassero intense politiche di educazione alimentare, perché la buona alimentazione, come la dieta mediterranea, è uno degli aspetti fondamentali della prevenzione. E così, dopo aver cercato di spiegare come e perché certe abitudini alimentari nascono e si consolidano in particolari aree del mondo, Bonaccio e de Gaetano auspicano che la prevenzione si faccia cultura ed entri nelle nostre case parlando anche ai più piccoli: ciò non avrebbe solo effetti immediati per la salute, ridurrebbe costi medici non necessari e migliorerebbe la qualità della vita delle persone.

La lettera rubata
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Poe, Edgar Allan

La lettera rubata

Faligi Editore, 29/01/2013

Abstract: Parigi, una sera tempestosa. Dupin e il suo amico si godono i piaceri della pipa e della meditazione. Improvvisamente la loro tranquillità è interrotta dall'arrivo del prefetto della polizia parigina che rivela la scomparsa di un importante documento dalla corte reale. Nonostante si sappia l'identità del ladro il documento è introvabile. Le perquisizioni della polizia si sono rivelate un fiasco totale. Un caso così semplice in realtà sta creando enormi grattacapi al capo della polizia, al quale è stata promessa una lauta ricompensa in cambio del ritrovamento del documento. L'astuzia di Dupin toglierà dai pasticci il prefetto, insegnandoci che molte volte la soluzione dei problemi sta proprio sotto il nostro naso. La lettera rubata è stata scritta de Edgar Allan Poe per la rivista The Chamber's Journal nel 1845

Cosa salverà l'Europa. Critiche e proposte per un'economia diversa
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Armanda Cetrulo - Cetrulo, Armanda - Madio, Leonardo

Cosa salverà l'Europa. Critiche e proposte per un'economia diversa

minimum fax, 31/01/2013

Abstract: Dopo il Manifesto degli economisti sgomenti, un nuovo saggio, altrettanto conciso e rigoroso, ci aiuta a chiarirci le idee sul futuro dei paesi dell'euro. Le parole d'ordine della politica economica europea sono la riduzione del deficit, l'abbattimento del debito pubblico, la cosiddetta austerity: gli ultimi trattati comunitari prevedono sanzioni per i paesi che non si uniformeranno a un severo programma di "risanamento". Ma gli autori del libro dimostrano che portare avanti riforme di questo tipo penalizza i lavoratori, non alimenta una ripresa economica sostenibile, danneggia alcuni paesi dell'Unione a favore di altri, senza colpire in nessun modo gli eccessi del capitalismo finanziario che sono i primi responsabili della crisi in cui ci troviamo. Con un'argomentazione lucida e chiara, comprensibile ai non addetti ai lavori, questo libro sfata i luoghi comuni riproposti acriticamente dai media e fornisce preziosi strumenti di analisi e dibattito su un argomento ogni giorno più centrale nell'agenda politica del nostro paese.A cura di Benjamin Coriat, Thomas Coutrot, Dany Lang e Henri Sterdyniak. Edizione italiana a cura di Sbilanciamoci!

Il poeta nel laboratorio. Vita di Claude Lévi-Strauss
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Wilcken, Patrick

Il poeta nel laboratorio. Vita di Claude Lévi-Strauss

Il Saggiatore, 31/01/2013

Abstract: Claude Lévi-Strauss, padre della moderna antropologia, è una figura cardine per l'intera cultura del Novecento. Le sue idee e i suoi metodi hanno trasformato radicalmente le scienze umane, e grazie alla sua infl uenza il magistero di Albert Camus, di Jean-Paul Sartre e di Simone de Beauvoir ha ceduto il campo alle teorie di Michel Foucault, Roland Barthes e Jacques Lacan. Questa biografia intellettuale ripercorre la lunga parabola di Lévi-Strauss: la formazione in una famiglia ebrea di origini alsaziane, le prime mitiche spedizioni nel Mato Grosso, i turbolenti anni della guerra – la fuga dalla Francia di Vichy a New York e il successivo ritorno a Parigi –, la consacrazione internazionale. Non una cronaca dettagliata della sua carriera, ma la ricostruzione sapiente e originale, fra interviste e ricerche d'archivio, di ciò che rese il suo pensiero così rivoluzionario e riconoscibile. Lévi-Strauss seppe rivolgere il suo sguardo tanto al passato quanto al futuro, cavalcò le nuove tendenze con una precoce passione per le avanguardie. Grazie a Jakobson, scoprì le idee del linguista svizzero Ferdinand de Saussure e iniziò ad applicarle alle sue ricerche. Il linguaggio divenne la metafora per l'analisi della cultura, Lévi-Strauss lo utilizzò per tracciare sulla mappa dei saperi i confini dell'antropologia e definire un nuovo approccio teorico. Al modello fu dato il nome di strutturalismo, destinato a diventare il paradigma del XX secolo. Il poeta nel laboratorio ci rivela un uomo che, diviso tra la vocazione di scrittore e il destino di artiste manqué, infuse all'accademia un'inedita sensibilità artistica, coniugando l'immaginario di un raffinatissimo letterato con il rigore dello scienziato. Il successo del suo pensiero, negli anni sessanta, racconta di un'epoca libera e creativa, un periodo in cui grandi idee e grandi sperimentazioni potevano prendere il volo, quando i frutti di un'intelligenza erano in grado di lasciare una traccia indelebile nella storia della cultura.